Il culto della Vera Croce, diffusosi in tutto il mondo cristiano, affonda le radici a Gerusalemme, a seguito dell’inventio Crucis da parte di Elena, madre di Costantino. Con lei ebbe inizio anche la dispersione di reliquie e reliquiari: subito dopo il rinvenimento della Croce di Cristo, Elena la divise in tre grossi frammenti. Il primo lo donò al vescovo di Gerusalemme, Macario, un altro lo inviò al figlio, a Costantinopoli, ed il terzo fu portato a Roma dove, secondo la tradizione, la Basilica Sessoriana o Heleniana, chiamata poi Santa Croce in Gerusalemme, ne divenne primo scrigno in Occidente. Nei secoli successivi e per lungo tempo pellegrinaggi, guerre e attività commerciali diedero nuovo e continuo impulso allo scambio di reliquie per arricchire corti, santuari ed abbazie europee. Fra le molte custodite in tutta Europa (con coperchio scorrevole, realizzate fra XI e XIII secolo), ben nove si trovano in Italia, tra le quali una a Lentini in steatite: ai lati dell’inserto cruciforme della reliquia, si trovano Costantino, a sinistra, e la madre Elena in abiti che appaiono stilizzati. Tra il braccio maggiore e quello minore vi sono due arcangeli raffigurati a figura intera. Tali icone fanno di tale stauroteca un unicum originale.
Fot.1: La stauroteca presente in chiesa
Fot.2: Altra descrizione di questa foto
Fot.3: Altra descrizione di questa foto
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